consiste nel blocco dell’apporto di sangue agli organi a causa della presenza di bolle d’aria in un’arteria.
Nel giro di pochi minuti dall’arrivo in superficie, il subacqueo può perdere conoscenza o sviluppare sintomi simili a quelli di un ictus.
È necessario somministrare ossigeno, mettere la persona in posizione distesa e portarla al più presto in una camera iperbarica.
Le bolle d’aria possono entrare nel sangue arterioso o venoso (embolia gassosa, vedere Tipi di emboli non comuni) a seguito di un barotrauma polmonare o una malattia da decompressione. Una bolla d’aria in un’arteria può raggiungere qualsiasi organo del corpo e occludere vasi sanguigni di piccole dimensioni, con maggiore frequenza quelli del cervello, ma anche quelli del cuore, della cute e dei reni. Un embolo gassoso di grandi dimensioni può bloccare il flusso di sangue nelle camere cardiache o nelle arterie di grande calibro. Quando le bolle si formano nelle vene, possono passare nelle arterie attraverso difetti cardiaci eventualmente presenti, quali il forame ovale pervio o il difetto del setto interatriale.
L’embolia gassosa arteriosa (talvolta indicata dall’acronimo EGA nella letteratura sulle immersioni) è la principale causa di morte tra i subacquei.
I sintomi dell’embolia gassosa arteriosa generalmente compaiono entro pochi minuti dopo aver raggiunto la superficie. Un’embolia gassosa arteriosa cerebrale somiglia spesso a un ictus, provocando stato confusionale, paralisi parziale o perdita della sensibilità. Alcune persone vanno incontro a un’improvvisa perdita di coscienza o a convulsioni. Un’embolia gassosa arteriosa grave può portare a uno shock e alla morte.
Altri sintomi possono derivare da un barotrauma polmonare o una malattia da decompressione latente, oppure da un’embolia gassosa arteriosa in una qualsiasi delle seguenti sedi:
Arterie del cuore (attacco cardiaco, anomalie del ritmo cardiaco, arresto cardiaco)
Arterie della cute (chiazze cutanee violacee-bluastre, lingua pallida)
Arterie dei reni (presenza di sangue o proteine nelle urine, lesione renale acuta)
Si basa sull’anamnesi di immersione subacquea e sulla perdita di coscienza
Nel caso in cui un subacqueo perda conoscenza durante la risalita, o poco dopo, si deve sospettare un’embolia gassosa arteriosa, che deve essere trattata immediatamente. Talvolta si eseguono esami di diagnostica per immagini, ma non sempre sono affidabili.
Ogni subacqueo privo di sensi si deve ritenere colpito da embolia gassosa arteriosa e deve essere sottoposto tempestivamente alla ricompressione.
È importante far distendere il subacqueo e somministrargli ossigeno. Inoltre deve essere riportato in un ambiente ad alta pressione, in modo tale che le bolle d’aria vengano compresse e si dissolvano nel sangue. Molti centri medici sono forniti di camere ad alta pressione (di ricompressione o iperbariche) per questo scopo.
Il volo, anche a bassa quota, riduce la pressione atmosferica e permette alle bolle di espandersi ulteriormente, ma può essere giustificato se è utile a risparmiare tempo sostanziale per il trasporto della persona in una camera idonea. Se possibile, il soggetto deve volare in un aereo pressurizzato a livello del mare, oppure l’aereo deve volare all’altitudine minima compatibile con la sicurezza. È inoltre consigliata l’ossigenoterapia.