Un tempo nell’attività subacquea non veniva impiegato il manometro, un subacqueo non era in grado di sapere, in tempo reale, quanto gas contenevano le sue bombole, l’unico dispositivo di sicurezza era una valvola cosiddetta “di riserva”, essa era posta sulla rubinetteria e, alla pressione di 50 BAR, chiudeva il flusso dell’aria. Per respirare ancora bisognava agire su un’asta posta a fianco delle bombole, la quale aveva lo scopo, appunto, di comandare la riapertura della valvola. In quel momento il subacqueo sapeva di avere a disposizione ancora 50 BAR per effettuare la risalita.
Con l’avvento e l’utilizzo del manometro le cose sono radicalmente cambiate ed ogni subacqueo sa perfettamente, in qualsiasi momento dell’immersione, quanta pressione e di conseguenza quanto gas e quanta autonomia gli rimane.
Ma come sono fatti questi preziosi strumenti?
Esternamente lo sappiamo tutti, un quadrante sul quale è riportata l’apposita scala di misura ed una lancetta che, comandata da un meccanismo interno, indica la pressione presente nelle bombole. Solitamente sul quadrante è indicata, con colore rosso, la zona dei 50 BAR, la famosa riserva che il subacqueo, se ha ben pianificato la propria immersione, dovrebbe ancora avere in bombola al momento dell’uscita dall’acqua. Il fondo scala può essere a 200, 300 o anche 400 BAR a seconda della pressione sopportabile dallo strumento. Ma perché pressioni così alte se la maggior parte delle bombole non può essere caricata a pressioni superiori ai 200 BAR? Al giorno d’oggi molte case mettono in commercio bombole con pressioni di esercizio molto superiori ai 200 BAR ed oltretutto, i manometri con fondo scala più ampio si sono dimostrati più precisi ed affidabili.
Il meccanismo interno che imprime il movimento alla lancetta, può essere di due tipi, a molla o a tubo di Bourdon. Il principio di funzionamento è quasi identico ed è basato su un tubicino che viene deformato deformato dalla pressione del gas proveniente dalla frusta di collegamento al primo stadio. Si possono facilmente riconoscere i manometri a molla da quelli provvisti di tubo di Bourdon, basta prendere lo strumento con una mano e batterlo leggermente e lateralmente sul palmo dell’altra mano, se la lancetta accuserà una leggera vibrazione sicuramente il dispositivo interno sarà a molla.
Alcuni manometri analogici presenti in commercio, hanno al loro interno del liquido, solitamente dell’olio di glecirena. Questo accorgimento, data l’incomprimibilità del liquido, rende lo strumento immune da eventuali implosioni causate da profondità e pressioni elevate. In immersioni particolarmente profonde, la pressione è talmente forte che causa lo schiacciamento del vetro, che a sua volta causa il blocco della lancetta, la quale rimane bloccata ad un valore pressorio assolutamente falsato.
Anche in questa categoria di strumenti, al giorno d’oggi, l’elettronica è arrivata e sono molti i manometri digitali presenti in commercio. Questi strumenti di ultima generazione si possono dividere in due grandi famiglie, quelli collegati al primo stadio dalla tradizionale frusta di alta pressione e quelli provvisti di trasmettitore, una speciale sonda che viene applicata all’uscita HP del primo stadio e che, attraverso delle onde trasmette i dati pressori allo strumento.
I manometri digitali hanno la capacità, attraverso appropriati algoritmi, oltre che di segnalare la quantità di gas presente nelle bombole, di calcolare il tempo residuo di autonomia, le situazioni di affanno respiratorio e quindi di eventuali consumi anomali.
Come sopra menzionato i manometri digitali possono essere provvisti di frusta HP o di trasmettitore dei dati, quasi tutti i modelli sono integrati ad un computer subacqueo, fatto questo che può essere abbastanza determinante nella scelta di un prodotto rispetto ad un altro. Nel caso che lo strumento sia del tipo a frusta, il subacqueo sarà costretto ad avere il computer in console, mentre, nel secondo caso, il manometro sarà integrato in un computer da polso.
Es. 50 bar = 725 psi
100 bar = 1450 psi
200 bar = 2900 psi
1 bar = 14.5 psi
1 psi = 0.069 bar circa
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